Coronavirus, tramonto della globalizzazione?

Aperto da Finnegan, 17 Marzo 2020, 03:00:59 PM

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johann

Citazione di: Finnegan il 18 Marzo 2020, 04:27:44 PM
Era scontato. La Germania chiude e nazionalizza e "l'Europa" si arrangi.

Scrive l'arcivescovo Crepaldi:

Sovranità e globalizzazione

L'esperienza in atto del coronavirus impone di riconsiderare anche i due concetti di globalizzazione e di sovranità nazionale. C'è una globalizzazione che intende l'intero pianeta come un "sistema" di rigide connessioni e incastri, una costruzione artificiale governata da addetti ai lavori, una serie di vasi comunicanti apparentemente incrollabili. Una simile concezione si è però rivelata anche debole perché basta colpire il sistema in un punto e si crea un effetto domino a valanga. L'epidemia può mettere in crisi il sistema sanitario, le quarantene mettono in crisi il sistema produttivo, questo fa crollare il sistema economico, povertà e disoccupazione non alimentano più il sistema del credito, l'indebolimento della popolazione la espone a nuove epidemie e così via in una serie di circoli viziosi ad estensione planetaria. La globalizzazione presentava fino a ieri i suoi fasti e le sue glorie di perfetto funzionamento tecnico-funzionale, di indiscutibile sicumera circa l'obsolescenza di Stati e nazioni, di assoluto valore della "società aperta": un unico mondo, un'unica religione, un'unica morale universale, un unico popolo mondialista, un'unica autorità mondiale. Però poi può bastare un virus per far crollare il sistema, dato che i livelli non globali delle risposte sono stati disabilitati. L'esperienza che stiamo vivendo ci mette in guardia da una "società aperta" intesa in questo modo, sia perché essa si pone nelle mani del potere di pochi, sia perché altre poche mani potrebbero farla cadere in fretta come un castello di carte. Ciò non significa negare l'importanza della collaborazione internazionale che proprio le pandemie richiedono, ma una simile collaborazione non ha nulla a che fare con strutture collettive, meccaniche, automatiche e globalmente sistemiche

La morte per coronavirus dell'Unione Europea

L'esperienza di questi giorni ha mostrato un'Unione Europea ancora una volta divisa e fantomatica. Tra gli Stati membri sono emerse dispute egoistiche più che collaborazione. L'Italia è rimasta isolata e lasciata sola. La Commissione europea è intervenuta tardi e la Banca Centrale Europea è intervenuta male. Di fronte all'epidemia ogni Stato ha provveduto a chiudersi in se stesso. Le risorse necessarie all'Italia per fronteggiare la situazione emergenziale, che in altri tempi si sarebbero trovate in proprio per esempio con la svalutazione della moneta, ora dipendono dalle decisioni dell'Unione a cui ci si deve prostrare.

Il coronavirus ha definitivamente mostrato l'artificiosità dell'Unione Europea che non riesce a far collaborare tra loro gli Stati ai quali si è sovrapposta per acquisizione di sovranità. La mancanza del collante morale non è stata compensata dal collante istituzionale e politico. Bisogna prendere atto di questa ingloriosa fine per coronavirus dell'Unione Europea e pensare che una collaborazione tra gli Stati europei nella lotta per la salute è possibile anche fuori di istituzioni politiche sovranazionali.

ancora una volta nel momento della prova  da  questa "unione europea  mai varata e perennemente in fase di costruzione ci si aspettava aldilà del balbettio  della von von der Leyen e del topolino operativo partorito dal titanosauro delle sue istituzioni una qualche prova di esistenza in vita della sua "anima"   
e invece   .............................NIENTE     (nel senso di sottovuoto spinto)
mi chiedo   e   chiedo ma che ca  ......volo  di senso ha una unione europea se non intervenire nei momenti di grave crisi generale dove l'emergenza travalica le capacita dei singoli stati!     e invece anche adesso esattamente come nelle 2 crisi precedenti (migranti e finanza ) vediamo di fatto  tutti curare i propri interessi procedendo in ordine sparso anche a scapito e a spese degli altri   mi chiedo a questo punto tra l'altro cosa minchia ci serve l'alto commissario per la politica estera europea (come era la mogherini)   

qui  tra uno squarcio e l'altro della ormai stomachevole coltre della retorica europeista  tutto quello che si vede e sempre la stessa solfa  davanti alle crisi si reagisce rimpallandosi il problema tra gli stati membri moltiplicandone le conseguenze  esattamente come se l'europa non ci fosse   con quest'ultimo scrollone   poi credo proprio che il "re sia rimasto nudo"  l'Europa e una eterea splendida scatola regalo ben infiocchettata da ampollosi aulici nobili ideali  che imprigiona dentro un pugno di mosche   apri la scatola  e "via"   resta solo il vuoto  cioè il  niente  la vera cifra sostanziale di questa europa  del ........

ma allora  dico   perché non prenderne atto e fare come gli inglesi  perché  anziché come gli idioti stare qui a sospettarci accusarci e velatamente minacciarci l'uno con l'altro su chi sarà il prossimo a seguirne l'esempio  non si delibera insieme il fallimento conclamato di questo tentativo che ha fatto diventare l'UE una specie di EURSS   
che paura c'e' che scoppi un'altra guerra mondiale?   stupidaggini   con società come le nostre cosi esplode nell'edonismo individualista e menefreghista solo se la minaccia tocca gli interessi dei singoli  essi reagiscono a difesa di un qualcosa di più grande di loro che non vada però oltre il cancello di casa 

per me  la realtà dura da digerire e che per la "ditta" e arrivato il tempo di trarre bilanci e consuntivi  per capire se ha senso o no continuare  e tutti sono terrorizzati dal dovere prendere atto dell'esito fallimentare di questa coabitazione perché li obbligherebbe davanti ai loro popoli a essere conseguenti a questo dato di fatto
Non so se sia sensato aspettarsi dalle progressiste effeminate classi politiche al potere  le "palle" necessarie per reagire al finecorsa europeo   ma se anche fosse  penso che non lo faranno  mai  per il semplice fatto che il percorso di unione europea venne a suo tempo fatto  al "contrario" di come ha sempre funzionato nella storia (vedi stati uniti)   

anziché unire gli europei partendo dal basso dei principi e dei valori comuni  gli si e' calata dall'alto una gabbia di interdipendenze finanziarie economiche e normative confidando che questa camicia di forza se non altro per ricatto avrebbe espresso comunque nel tempo una parvenza di  unità Europea  il resto l'avrebbe fatto il tempo    poi il colpo di grazia  l'introduzione dell'euro che avrebbe segnato l'irreversibilità del processo e di questa per me incestuosa e masochistica coabitazione 

mi danno un po di fastidio le ultime manifestazioni di questo riscoperto affettato e manieroso patriottismo che sembra attraversare il paese nella circostanza coronavirus  perché ha tutta la consistenza effimera del sentimento nazionale durante le partite della nazionale ai mondiali di calcio   una volta finite .............
la mia paura e invece che la situazione europea sia andata talmente oltre il punto di non ritorno da essere di fatto condannati a rimanerci dentro  e più si va avanti e più per uscirne serviranno atti sempre più drastici e sempre meno in equilibrio sul filo della democrazia 
Un uomo che è un uomo DEVE credere in qualcosa (dal film: il mio nome è nessuno)

Finnegan

#11
Se non mettono la parola fine all'Europa come sarebbe sensato fare è perché certi "ambienti" lo impediscono e chi prova (in Italia) a perseguire un minimo di interesse nazionale riceve pallottole a casa e se non si adatta chissà cos'altro.
Se non si uscirà di comune accordo o anche con atto sovrano unilaterale come la GB sarà il caos e la UE cesserà di fatto come di fatto è assente ora.
Sostienici con una donazione: www.coscienzamaschile.com/dona

Riverrun, past Eve and Adam's, from swerve of shore to bend of bay, brings us by a commodius vicus of recirculation back to Howth Castle and Environs

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