Inghilterra, ecco come uccide il darwinismo neoliberale

Aperto da Finnegan, 16 Marzo 2020, 09:56:27 PM

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Finnegan

In questi anni ho scritto diversi interventi sugli effetti potenzialmente letali dell'ideologia darwinista-malthusiana della sopravvivenza del più forte. E' il cuscino ideologico del neoliberalismo di marca anglosassone, che da due secoli considera legittimo e doveroso lasciar morire di stenti e malattia i "meno adatti" e i meno competitivi: poveri, handicappati, anziani, disoccupati.
Lo vediamo all'opera nel singolare approccio britannico all'epidemia: misure sanitarie ridotte, si punta sull'effetto immunizzante del contagio di massa. La natura "rossa nel dente e nell'artiglio" come scriveva l'agente segreto e cantore dell'impero britannico Kipling, selezionerà il più forte. Difficile trovare la differenza con l'ideologia nazista.
Non è definitivamente acclarato se Darwin come scienziato avesse o meno ragione, ma questi sono gli effetti di un'ideologia che esclude la solidarietà e la tutela di tutti a partire dai più deboli e dai meno privilegiati.
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johann

#1
altro tema succosamente  grasso  di implicazioni di principio  anche per la q.m.
quella  darwinista-malthusiana  (soprattutto darwinista)  non e certo  prerogativa più o meno esclusiva dell'ambito  anglosassone  anche se questa ne detiene il  "copyright"     questa (in tutti i sensi) TEORIA e uno dei principali architravi di tutta la (per cosi dire) ermeneutica concettuale  vetero-neo-post-radical-social-liberal-modernista  quella che per comodita' suole chiamarsi progressismo   

il darwinismo evoluzionista e molto molto altro che il discettare accademico sulla natura dei cambiamenti intervenuti nel tempo nella biologia naturale  esso come disse uno degli eroi  del laicismo  militante Richard Dawkins celebre biologo di Oxford, e importante perché :  «Darwin ha reso possibile agli atei di giustificarsi intellettualmente»    lo stesso  Richard Dawkins che in un programma alla BBC definì i cristiani  "talebani e fascisti", perché «chi non crede in Darwin è ignorante, stupido e insano».   Secondo lui , Darwin è sacro perché ha dato la possibilità di adottare un punto di vista ateo con piena soddisfazione intellettuale», mentre le dottrine del cristianesimo sarebbero ripugnanti e sadomasochiste
questo e il punto:  come ha scritto bene claudia navarini: il darwinismo e una teoria frutto di puro ideologismo
Se l'essere umano è frutto del caso e della necessità, al pari del resto del cosmo, nessuno al di fuori della "scienza", degli "esperti", può conferirgli significato e valore.  Se nessuna verità presiede all'indagine scientifica, nessuna istanza morale può essere opposta alle necessità della "ricerca". L'EVOLUZIONISMO, DUNQUE, NON È AFFATTO UNA SCOPERTA SCIENTIFICA CHE RIVOLUZIONA LA COMPRENSIONE DEL REALE, MA, AL CONTRARIO, UNA VISIONE DEL MONDO CHE CERCA CONFERME NELLE SCIENZE NATURALI.

Il fulcro della critica di una parte sempre maggiore del mondo scientifico non ideologizzato verso questa teoria non consiste nel fatto che in natura si negano dei fenomeni evolutivi  ma sta nel fatto che questa teoria come dice jean de pontcharra (fisico atomico) e diventata nel tempo per il mondo positivista laicista un vero e proprio dogma pseudo-religioso da prendere a scatola chiusa in modo fanaticamente fideista
secondo pontcharra l'evoluzione darwinista si adagia su due errori fondamentali. Il primo consiste nell'alimentare la confusione tra le "variazioni in una stessa specie ed il "passaggio da una specie all'altra gli evoluzionisti pretendono che il primo fenomeno sia la prova del secondo e ne moltiplicano così gli esempi, essendo conosciuto dalla notte dei tempi. Tuttavia non possono portare la minima prova del passaggio da una specie ad un'altra. La selezione delle razze implica un impoverimento genetico mentre l'evoluzione chiederebbe un arrichimento genetico, un accrescimento dell'informazione contenuta nella codifica del DNA. Sottolineiamo qui l'errore anche filosologico, secondo il quale il più emanerebbe dal meno, una struttura o organismo meno perfezionato genererebbe una struttura o organismo più perfezionato.
Il secondo errore consiste nel principio di sovrapposizione degli strati geologici: uno strato inferiore è più antico di uno strato superiore. Il tasso di sedimentazione, molto debole, è quello osservato oggi nelle acque calme. Quest'ipotesi è vitale per la teoria, evoluzionista poiché la sua credibilità dipende da una scala temporale gigantesca. Siccome il meccanismo dell'evoluzione darwinista si attribuisce a cambiamenti o mutazioni poco frequenti, risulta plausibile solo a questa condizione. Qualsiasi altra ipotesi sarebbe respinta dagli evoluzionisti, come ad esempio il deposito rapido nelle correnti violente durante gli sconvolgimenti orografici.  Le datazioni qualificate come "assolute" fanno tutte ricorso a fenomeni fisici o chirnici, che necessitano di ipotesi iniziali e d'esser calibrate per poterle riferire ad una data. Esse non sono dunque "assolute". Questi metodi si fondano tutti sulle date derivate dal principio di sovrapposizione degli strati geologici.  Alcune scoperte recenti hanno piuttosto messo in dubbio queste datazioni: fossili  uguali che attraversano molteplici strati geologici, presenza di carbone 14 nel collagene dell'osso di dinosauro,  ossa umane ritrovate nello stesso strato delle ossa di dinosauro,  lave contemporanee benché datate differenti milioni di anni, eccetera.
Lo scienziato Dominique tassot: 
Prima del microscopio elettronico e della biologia molecolare  s'immaginava che la cellula fosse qualcosa di "semplice"       
che un elefante, fosse più complesso di un batterio. Da qui l'idea di un' evoluzione progressiva da un essere semplice, monocellulare ad un essere complesso, come ad esempio un mammifero    ora tale immagine è esplosa:  la complessità di una sola cellula, con la sua capacità di duplicarsi in venti minuti, è tanto prodigiosa, che dire d'un essere che è «più semplice» d'un altro non ha più alcun significato.
Allo stesso modo la miniaturizzazione dei processi biologici ci lascia sconcertati: ad esempio, gli esperti di informatica oggi provano ad ispirarsi al Dna per inventare nuove tecniche di immagazzinamento dei dati. Sullo stesso modello del Dna, sarebbe possibile  contenere tutti i libri del mondo in un cucchiaino. Altro esempio: il numero di connessioni nervose presenti nel nostro cervello  (e ciascuna dev'essere al proprio posto! ) è di gran lunga superiore al numero di foglie degli alberi nelle foreste del Canada.  l'idea che una "macchina" meravigliosa tanto quanto un essere vivente possa essersi formata da "sola" non è più sostenibile.

A questo aggiungo alcuni spunti personali   se e vera l'ineluttabilita evolutiva darwinista  perché dai tempi di "lucy" 3 milioni di anni fa i nostri piedi non hanno visto le dita fondersi in un'unica articolazione "palmata"?    e poi e possibile che in 100 milioni di anni di dominio dei dinosauri  qualche loro ramo evolutivo non sia sfociato in "umanoidi rettiliani" con un'intelligenza pari alla nostra? 
qui mi fermo ma per chi volesse leggere una critica scientifica alla pseudo-scienza di darwin consiglio il libro gli errori di darwin di massimo piattelli palmarini e jerry fodor
Quindi se la scienza vera non ha mai digerito del tutto l'evoluzione darwinista il costatare come essa rimanga comunque  uno dei cardini principali della struttura del pensiero contemporaneo laicista deve per forza essere per via di  "altro"  che della sua  (diciamo) valenza scientifica    e questo altro non puo che essere il darwinismo inteso come IDEOLOGIA massimalista  sempre claudia navarini:

Darwin scrisse chiaramente che la sua teoria poggiava su cio che egli credeva fosse accaduto più che sui dati di fatto,  e che sperava in future scoperte. Il debito verso Hegel quanto alla "dialettica generatrice di sintesi sempre più avanzate"  è evidente, tanto che un entusiasta Karl Marx inviò una copia con dedica del suo Das Kapital allo studioso britannico ritenendo  Origin of Species la dimostrazione offerta dalle scienze naturali alla sua ideologia.
Se consideriamo il clima sociale del tempo con il fanatismo anticattolico scatenato a tutti i livelli  e facile capire come  ben più che la sua plausibilita' scientifica  le tesi di darwin ebbero un'immediata ricaduta sull'uso politico ideologico
Indizio significativo di tale importanza ideologica sono state le numerose sfacciate frodi tentate dai sostenitori dell'evoluzionismo, come nel caso - tra gli altri  del preteso "uomo di Piltdown". e poi come non pensare in tempi più recenti alle affermazioni sulle mirabolanti possibilitaì delle cellule staminali embrionali, cui non ha corrisposto  un solo risultato concreto, a parte quello dello sterminio di  innumerevoli  vite innocenti
Nietzsche nella  "La Gaia Scienza" sostiene che non ci sarebbe Darwin senza Hegel il quale introdusse nella scienza il concetto di entwicklung (appunto "sviluppo", "evoluzione").
A riguardo e' interesante far notare la paradossale critica  che Nietzsche fa della scuola darwiniana in alcuni frammenti della sua "La Volontà di potenza"  Per Nietzsche, selezione naturale ed evoluzione sarebbero proprie della vita,  ma intralciate e deviate storicamente dal Cristianesimo e dalla sua morale   "e il cristianesimo ad avere impedito il trionfo dei più "adatti", dei "migliori" e di aver trasformato la societa' in un'accolita di mediocri, di tarati che sarebbero altrimenti stati spazzati via"

un discendente di darwin Sir Francis galton si applico "fattivamente" al concetto di Nietzsche sino a diventare il fodatore dell'eugenetica   giustificando il suo operato  applico' forse  il primo caso di mistificazione politicamente corretta  della storia:   al posto del  brutale "volontà di potenza"  parlo' della   "liberta di ricerca"  (stessa logica dell'aborto declinato oggi come "salute riproduttiva della donna)
sono stati proprio le idee di Darwin a fornire le basi dottrinali per gli esperimenti eugenetici nel secolo XX. Da parte dei totalitarismi nazista e comunista  Partendo, infatti, dall'idea darwiniana di selezione naturale, cioè della sopravvivenza dei più forti nel processo evolutivo, è facile cedere alla tentazione di agevolare questo processo eliminando i più deboli, quelli "inadatti a vivere" secondo la nota formula nazista  da notare molti illustri "sponsor"  di questa logica come il nobel Stephen Hawking il quale sbriga la faccenda definendo la cosa  "un'evoluzione  autoindotta". È inoltre significativo che molti evoluzionisti americani e tedeschi degli anni 20-30 erano iscritti alle associazioni eugenetiche.

La rivoluzione di Darwin non riguarda solo il campo scientifico. Riguarda l'uomo stesso. Perdendo  la nozione dell'origine divina della vita, e quindi della fondamentale sacralità dell'esistenza umana, l'individuo diventa un mero pezzo nella grande macchina dell'evoluzione, alla quale può essere sacrificato.
Per ultimo  cito a memoria il parere del fisico antonio zichichi (non a caso eclissato da ogni presenza televisiva)  sull'altro postulato  della teoria darwinista e cioe  la  casualita all'origine di ogni spinta evolutiva   "credere che ad esempio il meraviglioso spettacolo dell'universo cosi come emerge dalle ultime ricerche  sempre più ordinato e predefinito  sia invece scaturito dal caos e dal caso  e come credere  nel nulla
documentato da radici cristiane
Un uomo che è un uomo DEVE credere in qualcosa (dal film: il mio nome è nessuno)

Finnegan

CitazioneL'EVOLUZIONISMO, DUNQUE, NON È AFFATTO UNA SCOPERTA SCIENTIFICA CHE RIVOLUZIONA LA COMPRENSIONE DEL REALE, MA, AL CONTRARIO, UNA VISIONE DEL MONDO CHE CERCA CONFERME NELLE SCIENZE NATURALI.
Esattamente. E' funzionale al liberismo commerciale ma, come hai osservato, è un indispensabile supporto ideologico all'ateismo pratico. Ragion per cui anche fuori dalle stanze dei bottoni, molta gente del popolo vi è caparbiamente attaccata.
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